venerdì 30 novembre 2012

Ritorniamo bambine e giochiamo con Yang Du - Iniziativa di Grazia.it "Blogger we want you!"



Quando vedi la collezione A/W 2012 di Yang Du ti aspetti quasi che alla fine della sfilata salti fuori lei facendo le capriole e le piroette sulla passerella, vestita con uno dei suoi coloratissimi e fantasiosi abiti. E' uscita con addosso il rosso abito-faccia di leopardo ma le capriole non le ha fatte, peccato. 

Nel boschetto surrealista della sua fantasia, Yang Du si è ritrovata a camminare per una selva, non oscura, no, ma squillante e colorata. Strane e simpatiche creature vi abitano. Gufetti fluorescenti si nascondono tra le fronde e senza paura si appoggiano sulle spalle delle ragazze trasformandosi in zainetti. Coccodrilli di peluche si offrono di fare da sciarpa, che' si son stufati di diventar borsette. Occhi di panda ti osservano dai seni dei tubini aderentissimi e la metamorfosi della fauna si mischia con quella della donna, che si confonde nella natura, mascherandosi da uccello o da giraffa, da foglia o da zebra a seconda della necessità e del cambio d'abito.
I colori esaltano, fanno pensare ai sorbetti alla fragola e ai gelati alla menta e al puffo, ai fiori di lavanda e alla cheesecake ai frutti di bosco. Ma c'è posto anche per il grigio e il bianco, che si fanno allegri dipingendo le penne dei volatili disegnate sugli abiti dalle maniche a kimono.
Sembra un'indigestione di cartoni animati e di libri per bambini, cogli zaini-ippotatamo giganti alla "mamma esco!!" (I Soliti Idioti n.d.r) e i berretti di lana fatti di criniere e teste di animali.
La fantasia di questa stilista cinese è satura delle influenze della Londra in cui ha studiato e disegna abiti che fanno tornare bambini, guardando il mondo con lo stesso spirito entusiasta e positivo dei fanciulli.
Yang Du con la moda ci gioca, perchè la moda è giocare, e si vede che si diverte parecchio. E ci divertiamo pure noi.







Yang Du in mezzo alle modelle alla fine della sfilata A/W a Londra

Ho scelto di riscrivere un'articolo su Yang Du compreso nella sezione Fashion-nuovi talenti di Grazia.it. che è anche la sezione del sito  da me più seguitaMi piace leggere e scrivere degli stilisti emergenti, soprattutto quando disegnano collezioni non scontante e banali. In generale adoro scrivere di moda, perchè mi piacciono da morire i vestiti, i cappelli, le borse, le scarpe e gli occhiali da sole. Sono una donna, insomma! Poter collaborare con Grazia.it sarebbe un'occasione enorme per trasformare quello che amo in un impegno più concreto, nonchè un grandissimo onore. Io ci provo con questo concorso Blogger we want you, il tempo mi saprà dire se ne sono all'altezza o meno!

Marta

mercoledì 28 novembre 2012

E' quasi Natale e Firmoo.com vi fa il regalo. Giveaway time! CLOSED/CHIUSO

www.firmoo.com



Sin da piccolissima porto gli occhiali.  A tre anni ho messo degli occhiali potenti quanto un cannocchiale della Nasa e una benda sull'occhio sinistro a mo' di pirata dei Caraibi, solo che ero molto meno sexy di Johnny Depp. In questo modo l'occhio destro si è dovuto impegnare per forza ad osservare quello che gli stava attorno, bello o brutto che fosse.  
Capite bene perciò che gli occhiali hanno sempre fatto parte della mia vita, per necessità più che per vezzo, e quando sei costretto ad indossare una cosa volente o nolente i casi sono due: o la odi profondamente o te innamori perdutamente. Io me ne sono innamorata. L'unico mio cruccio era di non poter comprare gli occhiali da sole che volevo, perchè dovevo scegliere solo noiose montature che andassero bene per le mie lenti da vista. Ringrazio ancora quel giorno a fine prima superiore in cui ho scoperto le lenti a contatto: mi si è aperto un mondo di  montature a goccia, a gatto, a schermo di televisore, di lenti fumè e gialle arancioni marroni, il Paradiso insomma. Ammetto che il primo paio di occhiali da sole che ho comprato sono stati dei tamarrissimi Chanel a mascherina rosa (!!!) con lenti sfumate rosa (!!!)  che più che a fashion blogger potevo candidarmi a Tamarreide con la evve moscia della presentatrice. Ma che volete, io il mio periodo tamarro l'ho avuto e a pensarci adesso mi fa ridere tantissimo!

Come avrete notato mi piace tenervi sulle spine e so che starete pensando "ma la smette con tutto 'sto panegirico e ci dice che si vince?". Ok, tutto questa introduzione è servita per dirvi che sono iper mega super entusiasta di ospitare il Giveaway di Firmoo.com ( vi ricordate? Ne ho parlato qui ) per vincere 25 voucher del valore di 20$ da spendere su questo favoloso sito di occhiali. Per chi di voi è come me, ovvero anche se ha una sterminata collezione di occhiali uno un più non guasta mai, e anche per chi semplicemente vuole tentare di aggiudicarsi uno di questi voucher ecco cosa deve fare:

  1. Mettete il vostro "mi piace" sulla pagina Facebook di Firmoo
  2. Lasciate un commento a questo post con scritto quale occhiale della collezione Firmoo vi piacerebbe comprare e la vostra mail.
  3. Se vi va vi aspetto il vostro "mi piace" anche sulla pagina Facebook di ChicToChic
  4. Incrociate le dita!!
Il Giveaway dura sino alla mezzanotte del 15 Dicembre. Dopo quella data saranno estratte 25 fortunate lettrici che riceveranno il voucher da 20$ per l'acquisto di un occhiale, esclusi quelli della collezione Designer glasses.

Non mi resta che augurarvi un bel In bocca al Lupo! 


It's with a mega extra super pleasure I announce you the Firmoo.com Giveaway on this blog! Do you remember? I've talked you about Firmoo here.
You have the possibility to win a 20$ voucher to spend on Firmoo.com in a a pair of beautiful glasses! 
To get this voucher you have to follow this simple steps:

  1. Put your "Like" on the Firmoo Glasses Facebook page
  2. Leave a comment under this post with your e-mail and the pair of Firmoo glasses you'd like to buy
  3. If you want get en extra entry putting your "Like" on Facebook page of ChicToChic 
  4. Finger cross mates!
The giveaway is opened 'till December 15th at midnight. I will choose 25 persons by random to get the vouchers. The vouchers are not valid for the designer glasses collection. 

Good luck my dears! 

Marta



Me with my Firmoo sunglasses model #OTO2355





martedì 27 novembre 2012

Vedo optical e brillantini


Bling Bling, brillantini argentati e sbrilluccicosi sulle ciglia finte di Mario Giussani. Sì, lo ammetto, come una gazza ladra mi sono lasciata sedurre da queste meraviglie luccicanti e me le sono portate a casa. Pagando, s'intende.  Non ho mai provato delle ciglia finte, forse perché ho sempre pensato fossero esibizioniste di brutto, pacchiane e mooooolto kitsch. O forse perchè io con il trucco arrivo al massimo a farmi la riga sugli occhi con la matita. Si può sempre cambiare idea, eh. 
Credo ancora che alcuni modelli siano più adatti a transessuali o per delle feste in maschera, ma altri sono decisamente belli, anche eleganti volendo, sicuramente un modo perfetto per sentirsi speciali almeno per una sera. 

Questo acquisto mi ha costretta a cercare qualche informazione sulle ciglia finte e ho scoperto che:

-Le prime ciglia finte arrivarono negli anni '60-'70, il giusto accessorio di un look esagerato ;
-Shu Uemura, è un giapponese che crea ciglia finte per tutti i gusti, ma proprio tutti, dalle ciglia stile "Carnevale di Rio" a quelle "Oops, ho spennato un pavone e me lo sono messo sugli occhi" ;
-Karl Lagerfeld, niente meno, ha creato una linea speciale di make up per Shu Uemura che comprende delle ciglia finte optical assolutamente da svenire ;
-Sugli occhi vi potete mettere piume, brillantini, perline, swarovski e forse anche i lego ;
-Le ciglia finte ci sono in ogni colore dello spettro cromatico e in ogni lunghezza ;
-Se vi servono solo dei ciuffetti per rinfoltire le vostre ciglia ci sono anche quelli; 
-Le ciglia finte le vendono anche da Sephora, insomma sono solo io che sono rimasta così indietro.

Beh, che dire, aspetto l'occasione di poter provare le mie ciglia finte super brillanti! Speriamo di non far ridere troppo ^_^


Le prime ciglia finte comparirono negli anni '60
The first false eye lashes during the '60's













venerdì 23 novembre 2012

Collage Casual(e)



gonna in finta pelle/fake leather skirt Romwe blazer Zara maglia/blouse HeM occhiali/sunglasses Firmoo
scarpe/shoes second hand collana/necklace Asos cintura/belt Pull and Bear calze/socks Calzedonia

Finalmente l'ho capito. Io a fare le foto in posa faccio pena, niente glamour e sciccheria per me quando tento di fare degli scatti da copertina, e non mi diverto neppure, anzi mi sento a disagio da morire. Stamattina invece mi sono divertita da matti, giocando con le foglie secche e facendo un pò la scema. D'ora in poi farò solo foto così, d'altra parte fare la modella non è nelle mie corde, mi vergogno da morire...invece a fare il pagliaccio sono proprio brava, direi che ho un talento! E allora via libera alla foto stile papa benedicente con le foglie secche in mano e al lancio delle foglie manco fossero verdoni dentro cui rotolarmi. La differenza si vede bene: sembro un manichino impalato con la scopetta nel sedere nella seconda foto... Evviva la spontaneità! 

Tornando a parlare di vestiti, oggi ho scelto di indossare la gonna in pelle fintissima di Romwe, che ora è anche in saldo, ma ovviamente io l'ho presa prima. Di solito la pelle richiama uno stile un pò rock e proprio per questo io ho fatto tutto il contrario: giacchina molto british, maglietta a cuoricini e stringate maschili. Stile bipolare direi, un pò come Dottor Jeckyll e Mr.Hyde. 
La giacca da gentleman inglese non centra per nulla con la blusa a cuori e per questo insieme mi piacciono molto! Se poi aggiungiamo la cintura col fiocco, la collana ispida di Asos e gli occhiali anni '70 beh... ecco un bel collage casuale che mi rispecchia molto. Casinista sono e casinista  mi vesto! 








lunedì 19 novembre 2012

Mani fredde, cuore, e colore, caldo.

cappotto/coat Denny Rose camicia/blouse Zara occhiali da sole/sunglasses Firmoo pantaloni/pants HeM
scarpe/shoes Boxfresh borsa/bag Milano Italy


Nell'armadio di molte persone il mutamento cromatico Estate/Inverno è scioccante: si passa dal monocromo bianco candido, forse quest'estate hanno osato un pò di fluo, visto che pure la vecchietta della porta accanto c'aveva una maglia rosa evidenziatore, alla trinità nero-grigio-marrone. Come se al tempo più freddo e al cielo più grigio bisogna adattare anche il colore del nostro guardaroba. Io dico No, e in segno di protesta ho messo il cappotto giallo-senape-mostarda , definite questo colore pò come volete. Ce l'ho dall'anno scorso, e l'avevo comprato per tre motivi: i revers ampi che lasciano vedere cosa indossi sotto, Il fiocco sul retro, il colore caldo che spiccava tra tutti gli altri noiosi neri-grigi-marroni. Sì è vero, sono molto più facili da abbinare e si sporcano meno, ma che palle. 
Mia nonna mi dice sempre "mani fredde, cuore caldo", e io l'ho modificato in "mani fredde, colore caldo". Perchè  d'inverno il nero prevale, ci sta sempre e con tutto, è sofisticato e scic come dicono le riviste, ma fa anche tanto anonimato, come non dicono le riviste ma come dice il mio libero pensiero. E poi cosa ci vuole a mettersi tutte in nero? Zero fantasia, zero sbattimento, zero personalità. 
Coloriamoci anche col freddo, per favore. 

Ecco allora che vicino al giallo del cappotto, per me è giallo, non ho la tavola cromatica davanti ma se voi l'avete suggeritemi il colore, ho messo il bordeaux dei calzoni dell'HeM. L'accostamento mi esalta, lo specchio mi sorride. E sorrido anche nelle foto. 

Don't you know, many people when the winter is coming turn the colors of their wardrobe in Black-Grey-brown. I say No, so as a form of protest, I have worn my yellow-mustard coat, choose you the right definition of this color. I have bought it last year for a principal reason: the warm color of this coat.    It stood out among all other black-grey-brown coat, sooooo boring. I know, black is easy to pair and sophisticated, but what do you take to dress all in black? Zero fantasy, zero personality. 
So please, color ourselves also during the winter season! 

This is the motif I have put near the yellow coat the burgundy pants from HeM. The mirror has smiled to me. And I smile also in the photos. 




venerdì 16 novembre 2012

Dall'Est Europa con Creatività e Talento. Parte II.

Il Festival della Moda Russa si è concluso ieri. Ecco le immagini degli altri stilisti che mi hanno impressionato di più. 

AVTANDIL


Atmosfere decisamente sofisticate per Avtandil, primo designer georgiano ospite del festival. La sua collezione è femmina, giocata sui pizzi, le trasparenze dello chiffon e sui volumi che sottolineano le forme del corpo. Di classe i cammei-dettaglio. Abiti per una moderna Anna Karenina, scelti per la vetrina della Boutique No30 in via della Spiga 30 a Milano. 







ALYONA SEREBROVA per SEREBROVA


Orror vacui, la paura dello spazio vuoto. E' la prima cosa che mi salta in testa osservando le coloratissime creazioni dell'ucraina Serebrova. Stampe floreali riempiono cappotti e abiti, trasformando anche il berretto da capo stazione in un esempio di carta da parati ucraina. Una collezione bipolare, dove accanto ai pezzi iper stampati si trovano semplici abiti in bianco e nero. Mescolanza di tradizione e modernità che ha fatto vincere alla stilista ucraina il terzo premio nella categoria giudicata da Catherine Malandrino.





ALLA POLOZENKO


Anomalia. Titolo quanto mai azzeccato per la collezione di Alla Polozenko, che viene dall'Ucraina ma ha studiato allo IED di Milano. Collezione quanto mai anomala, ispirata al futurismo e all'architettura modernista, fatta di abiti che si attorcigliano si se stessi, forme geometriche e materiali inusuali, come la plastica e la rete. Un alieno si è posato per caso sul pianeta Terra portando con sé un guardaroba degno della Famiglia Jetson ( I Pronipoti n.d.r.).





Un grazie a Società Italia per avermi permesso di conoscere le nuove promesse della moda dell'Est Europa e per aver creduto nelle potenzialità della Russia e di tutti i paesi dell'ex Unione Sovietica da 20 anni a questa parte.

Marta

giovedì 15 novembre 2012

Dall'Est Europa con creatività e talento. Giovani designer sbarcano a Milano.

Quando dici Russia pensi alle steppe congelate, ai palazzi imperiali di San Pietroburgo, agli Zar, ai bolscevichi e alla grande rivoluzione d'Ottobre. Ma pensi anche ai maestri della letteratura europea Tolstoj, Doestevskij, Turgenev, Gogol' e l'elenco si dovrebbe allungare e arricchire.
Dopo ieri, se mi dici Russia, ti dico anche innovazione e ricerca, ma anche tradizione e alta sartoria.
Sì, perché ieri ho potuto toccare e vedere le collezioni di giovani e talentuosi stilisti che arrivano dall'Europa dell'Est più fredda e lontana, ma che si avvicina sempre più grazie a Società Italia e alla manifestazione Festival della Moda Russa, quest'anno alla sesta edizione.

Ecco di seguito alcune immagini dell'evento di ieri e degli stilisti, gli altri li vedrete presto nel prossimo post!


MASHA TSIGAL www.mashatsigal.com


Da Mosca Masha Tsigal porta una collezione creativa e originle. La mia preferita. Non per niente ha vinto il premio come International Promise. I completi giacca e pantalone, quasi vesti da camera, in seta leggerissima e stampa psichedelica renderebbero elegante e sofisticata qualsiasi donna. Mi immagino Margherita (ricordate la protagonista del romanzo di Gogol' Il maestro e Margherita?) che scorrazza per i cieli di mosca in compagnia di Woland vestita proprio con la giacca-vestaglia e i pantaloni-pigiama stampati della Tsigal.  Dalla nonna Nina Vatolina, artista nel periodo sovietico, la Tsigal prende in prestito fantasie floreali e vecchi slogan comunisti, che trovano nuova vita nelle trame di camicie e pantaloni. Nella collezione trova spazio però anche la semplicità del jersey e della pelle, con felpe e pantaloni svasati. "Chiudi la bocca!" recita un vecchio poster sovietico che Masha Tsigal ha trasformato in abito, maglietta, copricostume. Io saprei già dove e per chi indossare questa stampa, e voi?








NATALIA SOLDATOVA per SOLDONATA


Ispirazione militare e cura per i dettagli sono caratteristiche principali delle creazioni di Natalia Soldatova da Pietroburgo. La mia mente va subito agli edifici dell'antica città imperiale. Le enormi caserme e i palazzi nobiliari. Vedo l'esercito zarista che marcia lungo la fumosa Prospettiva Nevskij con le giacche dai bottoni lucidi e il colbacco sulla testa. In questa collezione si ritrova il rigore dello stile militare unito alla femminilità del pizzo. Bianco e nero sono i colori dominanti per una collezione pensata da una donna per le donne. Catherine Malandrino l'ha premiata per l'estrema vestibilità della collezione e per l'attenzione al corpo femminile e al mercato globale. 



AYA BAPANI


Gli abiti di Aya Bapani mi ricordano Masha, la Figlia del Capitano  protagonista del romanzo di Puskin. La vedo muoversi nella fortezza in mezzo alla steppa con indosso un coloratissimo abito di feltro ricamato di enormi fiorelloni. Feltro colorato e fantasie di arazzi, su cotone naturale, con fiori di melograno e ricami di seta fatti a mano, sono i protagonisti della collezione di questa giovanissima stilista kazaka, che richiamano le atmosfere di un Est Europa senza tempo. I pantaloni da ussaro si colorano di motivi floreali, l'antica tradizione della lavorazione del feltro si combina con l'opulenza degli abiti e dei pantaloni. Sicuramente la collezione non è nelle mie corde, ma bisogna dare atto della maestria e dell'altissimo livello sartoriale. La stilista ha ottenuto il primo premio nella speciale categoria giudicata da Catherine Malandrino.



A domani per le immagini degli altri stilisti.

Sorry but I haven't the english version for today! You can use the Google Translate button on the right! 

Marta


Nicoletta Romanoff, ambasciatrice dell'evento, durante un'intervista.

Catherine Malandrino, stilista e madrina dell'evento